Cosmetico: agg., s.m. si dice di ogni prodotto atto a conservare e ravvivare la bellezza del corpo.

Il termine ha derivazioni greche, dal verbo “kosmeo” che significa adornare, abbellire… e quest’ultimo discende a sua volta, da “cosmos" che nell’antica concezione greca designa “l’intero universo ordinato”, dove vivono gli dei e dove esistono pace e giustizia.

Opposto a cosmos è “caos”.

Non che pretenda che la prossima volta che ti picchietti il naso di cipria o ti idrati il viso con il tuo siero preferito, ti senta una dea greca immersa in un idilliaco mondo di pace, ordine e gioia...(anche se non ne escludo l’utilità terapeutica contro gli eccessi di bassa autostima!)…ma ci può comunque aiutare a identificare il cosmetico come un supporto al “prendersi cura di sé”. In fin dei conti, se ti sei soffermata su questa pagina, e quindi se sei interessata all’argomento, avrai già sentito tante volte dire che la pelle è l’organo più esteso del nostro corpo, ci ricopre, ci protegge ma nello stesso tempo ci espone. Ci dà l’aspetto con cui ci presentiamo agli altri e a noi stessi nella vita di tutti i giorni…

Ma non sempre è facile dare un giudizio ai cosmetici che utilizziamo, a volte ti sarai fermata anche solo a dare un giudizio sulla gradevolezza d’utilizzo di un gel detergente, a quanto risultasse morbido al tatto, profumato e a che sensazione unica di pulizia profonda ti lasciasse sul viso!…per poi scoprire che dopo 3 giorni, la tua pelle iniziava ad urlare pietà incartapecorendosi in una ragnatela di piccole linee sottili che già a 20 anni ti sei chiesta se fosse il caso di fare un lifting chirurgico! o peggio, ha prodotto talmente tanto sebo da quanto l’hai “pulita profondamente” che a 40 anni ti è rispuntata l’acne giovanile che già anni fa ti aveva fatto tanto penare!

Ovviamente estremizzo, giusto per dare un’idea di quanto a volte ci si arrende a dire di avere “una brutta pelle” solo perché magari non abbiamo trovato i prodotti di “skin care” adatti a noi, per mancanza di conoscenza… in fondo esiste un mondo di principi attivi che possono impreziosire le formulazioni dei vari cosmetici, e che nel migliore dei casi provengono direttamente dalla natura.

Ma oltre ai principi attivi, è importante tenere in considerazione il mezzo i cui vengono inseriti, quali sono le materie prime che lo costituiscono e quali le scelte formulative che possono fare la differenza a livello di efficacia, gradevolezza e sicurezza.

E per l’appunto non sempre è facile dare una valutazione che abbia un senso!

In ogni caso per i prodotti di skin care, l’obiettivo principale di sempre è quello di combattere l’invecchiamento cutaneo e/o correggere le imperfezioni della pelle del viso. In base a come le aziende cosmetiche tentano di soddisfare le frivole (ma sacrosante) esigenze di donne (ma anche uomini), possiamo fare questa macrodistinzione fra:

  1. skin care TRADIZIONALE
  2. skin care NATURALE
  3. skin care BIOLOGICA

su cui si basano le differenti scelte formulative e anche di distribuzione del prodotto (profumerie, farmacie ed erboristerie).

SKIN CARE TRADIZIONALE

Cosmetici senza limiti formulativi, se non quello di utilizzare ingredienti con il solo vincolo della registrazione della nomenclatura INCI al Personal Care Council, ma che non tengono conto di imposizioni normative di alcun disciplinare. Per questo tipo di prodotti sarà molto facile che l’esigenza della consumatrice sarà soddisfatta o meno, dal primissimo approccio al cosmetico, che consiste solitamente nel testare una piccola quantità di prodotto sul dorso della mano, in base ai gusti personali dell’utilizzatrice relativa alla texture e al profumo. Ovviamente in questa fase i principi attivi non hanno alcuna influenza, anche se si presuppone che il prodotto soddisfi i claims dichiarati.

SKIN CARE NATURALE

Per i prodotti cosmetici naturali, i paletti su cui i produttori di cosmetici si devono attenere, sono sicuramente più numerosi e restrittivi. Tra le principali e più ovvie restrizioni di tali prodotti in senso stretto, è sicuramente l’assenza di sostanze derivate dal petrolio (escludendo quindi totalmente gli etossilati) e di sostanze siliconiche, giusto per dire i principali.

E’ indubbiamente più difficile produrre cosmetici utilizzando materie prime naturali (anche se non biologiche), perché trovare ad esempio degli emulsionanti con il giusto HLB in natura è estremamente difficoltoso, se non quasi impossibile! (Giusto per darti un’idea, in una comunissima crema, che non è altro che un’emulsione di una componente acquosa e una componente oleosa, per far sì che queste due sostanze chimicamente estremamente diverse, stiano insieme, sono necessari degli emulsionanti che abbiano un valore di HLB specifico per quelle sostanze! In caso contrario le due parti si separerebbero, con un risultato molto simile ad una maionese impazzita! Comunque approfondiremo di sicuro in un altro articolo, per fare maggior chiarezza.)

Per essere più precisi quindi, ritengo più opportuno parlare di sostanze natural-derivate, nei quali la parte naturale della molecola ha un’importanza primaria nella funzionalità del prodotto.

I disciplinari internazionali che regolano le denominazioni di organic (biologico) e natural, fanno una distinzione:

-prodotti ottenuti dall’ agricoltura tramite processi puramente fisici (estrazione, distillazione, pressione..)

-prodotti ottenuti dalla natura ma che hanno subito particolari reazioni chimiche (ma solo quelle accettate). Questi ultimi sono in continua evoluzione e in breve tempo, se non già oggi, possono offrire al mercato sostanze qualitativamente comparabili a quelli della cosmetica tecnologica tradizionale, anche se sicuramente meno a buon mercato. Tali sostanze costituiscono oggi una vasta gamma, in continua espansione, che fornisce al mercato della cosmesi naturale emulsionanti, eccipienti e tensioattivi di ottima qualità per realizzare formulazioni di alto livello anche per quanto concerne la gradevolezza e la funzionalità.

SKIN CARE ORGANIC (o Biologico):

Azzardo a considerare questa categoria come una “sottocategoria” del naturale, ma ancora più restrittiva.

Le ragioni del biologico sono molte e variopinte, in base al settore che si vuole considerare. Nel campo alimentare, la richiesta riguarda la provenienza da un’agricoltura rispettosa delle regole del biologico e che permetta di ottenere prodotti alimentari sani, privi di inquinanti, ma nello stesso tempo conservabili, gustosi e ricchi di principi nutritivi!

Nel campo cosmetico la richiesta riguarda la preservazione dei principi attivi tipici del vegetale e quindi nell’evitare qualsiasi tipo di trattamento (agricolo o chimico) che modifichi il corredo di principi attivi originario della pianta o che aggiunga sostanze estranee ad esso.

Per questa categoria di cosmetici le restrizioni sono sostanzialmente alle stelle, perché riguardano non solo i principi attivi, ma anche tutto il resto degli ingredienti che compongono una formulazione cosmetica, e quindi eccipienti, emulsionanti, sostanze profumanti e conservanti.

Ora non ti sto a tediare elencandoti le condizioni di trattamento previste e permesse per tutte queste categorie di sostanze, nell’ambito della produzione di un cosmetico biologico, ma sicuramente ne approfondiremo i vari aspetti, soffermandoci principalmente sulla questione spinosissima dei conservanti!

Questa infarinatura spero ti possa essere utile per, quanto meno renderti conto che esistono delle profonde differenze tra un prodotto e l’altro, in virtù della categoria di appartenenza, e che quindi si rifletteranno in risultati diversi sulla tua pelle nel lungo periodo!

Se avrai pazienza, verranno ripercorsi gli aspetti più importanti che ti aiuteranno a individuare un prodotto “buono”, uno “meno buono ma tutto sommato accettabile”, dalle “schifezze con cui non mi ci pulirei nemmeno le scarpe”! ovviamente in base a criteri tuoi, ma che con qualche nozione in più potrebbero delinearsi in scelte più consapevoli (in fin dei conti sia il portafoglio che la pelle sono tuoi..!).