L’estate è ormai iniziata…c’è chi ha già avuto un assaggio di spiaggia (invidia profonda per te che leggi sul bagnasciuga) e chi come me, deve aspettare agosto prima di staccare la spina e godersi mare e sole! Ti chiederai se il titolo del mio post non sia una presa per i fondelli…come si fa a non essere pronti per andare in vacanza? Mi spiego subito, anche se immagino che non ci voglia una scienza per capire a cosa io mi stia riferendo…

So che tu sai che il Sole è vita, senza lui non avremmo né ragione né possibilità di esistere e con noi, nemmeno animali e piante… ma senza andare troppo in là con i discorsi esistenziali, il sole ci fa semplicemente bene. E’ luce e calore, regola il buon umore e infine, ma non perché l’elenco si concluda qui, ha un’importante ruolo sulla sintesi di vitamina D, la cui carenza è correlata a fragilità ossea e osteoporosi.

Ma veniamo al principale motivo che induce, ahimè, tanti vacanzieri a stendersi al sole unti fino ai piedi di oli per ore e ore a friggersi come patatine fritte…l’abbronzatura! eh sì perchè la percezione dell’abbronzatura nell’ultimo secolo si è completamente ribaltata rispetto ad un tempo:

da “pelle bianca”=“pelle da nobile” e “pelle abbronzata” =“pelle da contadina”

a “pelle bianca”=“ehi ma cos’hai? sei malatticcia?” e “pelle abbronzata” = “che bel colorito sano!”.

Anzi, se proprio vogliamo fare un discorso (secondo me ancora purtroppo attualissimo) di socialità, è oggi “l’abbronzato” che dà l’idea di appartenere ad una classe sociale maggiore, altrimenti dove troverebbe i soldi per viaggiare in posti esotici ed avere una bella tintarella a gennaio??

Da qui lo smodato ricorso a lampade a raggi UV, perché ovvio, per seguire i dettami della moda questo e altro! Per fortuna oggi, si è (quasi) superata questa tendenza… Si ricorre ancora alle lampade, io dico, purtroppo…ma sempre più spesso solo per preparare la pelle ad un’imminente esposizione al sole ed evitare scottature. (Anche se ancora non mi è chiaro come si possano prevenire dei danni causati dal sole, con dei bombardamenti concentrati in pochi minuti di tutto ciò che del sole fa male!). Però precisiamo che, un conto è la lampada occasionale prima di andare al mare, un altro è invece la lampada settimanale, che impercettibilmente rischia di provocarti danni che a lungo andare, divengono permanenti… Se devo dire la mia, preferisco picchiettarmi un po' di terra, o una spolverata di blush sugli zigomi per apparire “più colorata”, facendo parte della categoria “viso pallido-simil-malaticcio”.

Insomma, tornando sul discorso SOLE (quello vero) è assodato che è VITA. Ma come sempre, i CONTRO, sono sempre dietro l’angolo…tante cose fanno bene, ma solo alle giuste dosi, e il discorso deve essere considerato anche per l’esposizione al sole, che sia al mare, in montagna, al parco o nel terrazzo di casa propria.

Perciò ti ripongo la domanda? SEI DAVVERO PRONTA AD ANDARE IN VACANZA? Sei davvero consapevole di COME ci si espone al sole? Perché tutto dipende dal COME ci si espone, non tanto dal sole in sé, poverino.

Eccoti quindi qualche informazione da tenere a mente prima che tu ti possa raggrinzire e brasare come una salamella inutilmente, solo per amore della tintarella.

L’abbronzatura, un meccanismo di difesa

E’ quel tanto ricercato fenomeno per cui, la pelle umana se esposta alla luce solare, diviene più scura. Come dice il termine stesso, bronzea.

L’effetto visivo è indubbiamente gradevole, la pelle abbronzata appare più sana, l’incarnato più uniforme, occhiaie e borse meno accentuate, i brufoletti si asciugano e anche inestetismi quali ritenzione idrica e cellulite appaiono meno evidenti.

Il punto di vista della pelle è però ben diverso dal tuo, dato che non ho dubbi che a lei freghi ben poco di scurirsi perché tu pensi che sia più bella così…lei piuttosto si auto-difende. L’abbronzatura è infatti un sofisticato sistema di difesa che il nostro corpo attua per proteggersi dall’esposizione ai raggi solari. Una giustificazione ben più seria, del “quanto siamo carini abbronzati”, eppure ancora troppo poco considerata.

Responsabile dell’abbronzatura è la melanina, la determinante primaria del colore della pelle, e viene prodotta da particolari cellule poste alla base dell’epidermide, i melanociti, in risposta all’esposizione ai raggi UVB. Sono necessarie circa 72 ore dalla primissima esposizione al sole prima che la melanina giunga alle cellule cutanee da proteggere, intervallo di tempo in cui la cute, priva di una protezione adeguata è maggiormente esposta a rischi.

In ogni caso la pelle degli adulti, essendo stata esposta al sole da tempo (o almeno così ragionevolmente si presume), avrà già accumulato riserve di melanina nei melanociti, che alla prima esposizione, subiscono una maturazione veloce affinché possa costituire una prima provvisoria copertura nell’arco delle 72 ore necessarie alla sintesi di melanina ex novo, la più efficiente.

I bambini e gli adolescenti non godono di tali meccanismi rapidi di protezione, ancor meno al di sotto dei 3 anni di vita, periodo in cui la sintesi di melanina è esigua e più lenta. Ergo attenzione ai bimbi piccoli!

I principali Rischi dell’esposizione: RAGGI ULTRAVIOLETTI

Il sole genera radiazioni elettromagnetiche con un ampio spettro di lunghezze d’onda.

Quelle relative all’ULTRA VIOLETTO (o raggi UV) si suddividono in:

UV-A

  • Raggi a lunghezza d’onda maggiore (ma minore intensità)
  • Sono costanti tutto l’anno
  • NON sono schermati dai vetri
  • Penetrano in profondità nella pelle, superando il derma
  • Non attivano la sintesi di melanina, ma maturano solo quella preesistente
  • Sono responsabili dei danni alla pelle A LUNGO TERMINE, del photoaging (invecchiamento cutaneo) da prolungata esposizione.
  • Non sono coinvolti direttamente sui danni al DNA e quindi sull’insorgenza di tumori cutanei, ma LO SONO INDIRETTAMENTE, provocando rotture delle fibre di elastina e collagene e agendo negativamente sulle difese immunitarie.

UV-B

  • Raggi a lunghezza d’onda minore (ma a maggiore energia rispetto agli UV-A)
  • Si concentrano nei mesi estivi e nelle ore centrali della giornata
  • Sono schermati dal VETRO
  • Non penetrano in profondità nella pelle come gli UV-A, arrivano solo all’epidermide, dove stimolano la sintesi di nuova melanina dai melanociti (abbronzano) e sono anche i responsabili di scottature ed eritemi.
  • Hanno effetto mutageno nei confronti del DNA e sono i principali responsabili dei tumori cutanei

UV-C

Li cito per completezza, ma per fortuna non ci riguardano in quanto non giungono sulla terra essendo assorbiti dagli strati più alti dell’atmosfera. Sono quelli a lunghezza d’onda minore e quindi a maggiore intensità. Sono i più pericolosi, incompatibili con la vita, tant’è che vengono usati nelle lampade battericide.

          

I fototipi cutanei

Le varie tipologie di pelle, possono essere classificate in base alla sensibilità e alla loro reazione al sole in 6 classi, o fototipi.

Te li riporto in modo che tu possa dare un occhio a quale fototipo corrisponde la tua pelle e regolarti di conseguenza. Tieni conto che i primi 3 fototipi sono quelli che necessitano di protezioni solari alte, dall’SPF 30 in su.

Fototipo

Sensibilità agli UV

Reazione della pelle

I

elevata

si scotta sempre facilmente, non si abbronza mai

II

elevata

si scotta sempre facilmente, si abbronza poco

III

media

si scotta sempre moderatamente, si abbronza gradualmente

IV

scarsa

si scotta minimamente, si abbronza sempre rapidamente

V

minima

si scotta raramente, si abbronza molto e con rapidità

VI

nulla

Non si scotta mai, è sempre intensamente pigmentata

L’aumento delle patologie tumorali cutanee, ma anche delle conseguenze meno gravi, quali la comparsa di antiestetiche macchie e rughe, è da imputare ad un modo errato di esporsi, più che al sole in sé, lo ripeto. Anche perché se no andare al mare diverrebbe un suicidio collettivo, più che uno “staccare la spina”.

Perciò partiamo tranquilli, rilassiamoci (e ci mancherebbe) andiamo al mare e sì, prendiamoci questo sole che ci fa bene, MA… con criterio! Della serie che 2 o 3 regolette da seguire potrebbero giovarti:

  1. evita l’esposizione nelle ore centrali della giornata (per intenderci dalle 11 alle 15) quando i raggi sono carichi di radiazioni che superano abbondantemente la capacità fisiologica difensiva della cute 
  2. evita l’esposizione per troppe ore consecutive (meglio procedere con gradualità) per dare il tempo al tuo corpo di innescare quei meccanismi di difesa di cui ti raccontavo prima. Vai tranquilla che ti abbronzi, sii più fiduciosa e meno precipitosa.

La 3° raccomandazione, la strutturo in tre parti:

  1. PREPARA LA PELLE ALL’ESPOSIZIONE, con integratori alimentari specifici

  2. PROTEGGILA DURANTE LA PERMANENZA SOTTO I RAGGI SOLARI

  3. LENISCILA E IDRATALA OGNI GIORNO DOPO L’ESPOSIZIONE

Tre step facili facili per la cura della tua pelle, della tua salute e della tua bellezza! Verranno adeguatamente trattati nei prossimi articoli, con tanto di proposte per orientarti su ciò che può fare al caso tuo!